Scala-Rampa per Santa Croce_ Stilò Architetti

Santa Croce

La parrocchia di Santa Croce serve un territorio di circa 14.000 abitanti e la chiesa parrocchiale non possiede nessun accesso adatto a disabili o a carrozzine.
Il giovane parroco decide di intervenire e chiede di progettare una nuova rampa, ma scarta da subito l’ipotesi di una soluzione amovibile chiedendo un progetto dai caratteri permanenti.
Stilò propone di mantenere la scala lapidea e inserisce la rampa “tra” i gradini. Il risultato è un intervento mimetico e al contempo monumentale. La scala si allarga di circa un metro, rubato al marciapiede: l’occasione è adeguata per realizzare un piccolo sagrato che riprende la forma originale del basamento della chiesa e costituisce uno sfogo per la socialità e il movimento dei fedeli, fino ad ora costretti in uno spazio minimo, pressato dalla vicinanza delle auto parcheggiate.

Seminario Minore _ Anfiteatro_ Stilò Architetti

Seminario Minore

Il Seminario Minore di Torino, immerso nel verde della prima collina torinese, viene scelto dall’Ufficio Pastorale dei Giovani e dei Ragazzi come centro operativo per l’accoglienza dei pellegrini in occasione della decima Ostensione della Santa Sindone.

Stilò procede alla sistemazione degli esterni con opere di drenaggio, semina e piantumazione di alberi e arbusti, illuminazione e sistemazione dei percorsi. La ristrutturazione di una vecchia falegnameria, adiacente allo spazio per le tende, ospita il nuovo blocco bagni a servizio dei campeggiatori. Si realizza anche la zona relax sfruttando la superficie coperta di antichi box; nella porzione a nord ovest si inserisce un anfiteatro a impatto ambientale nullo, costituito da guide di luserna disposte a semi-anelli crescenti che, assecondando la pendenza naturale del terreno, creano degli spalti dai quali assistere agli spettacoli all’aperto.

La vecchia vasca in cemento originariamente desinata ai giochi dei bambini, diventa una strategica area mixer da cui si domina il palcoscenico e si controllano le luci.

Tavolo_Stilò Architetti

Tavolo

L’obiettivo è sostituire, nella Sala della Comunità del Seminario Minore, i nove tavolacci in laminato plastico con un tavolo vero e proprio, attorno a cui si possa raccogliere in tutte le occasioni ufficiali la comunità.

Stilò opta per un oggetto massiccio, in ulivo, un’essenza per tradizione legata alla religiosità.

Nella forma, il tavolo racchiude i concetti base della vita collettiva: un corpo unico composto da parti che si sostengono a reciprocamente.

Il tavolo non ha gambe, la sua stabilità è data da un sistema di incastri ortogonali.

Poiché si inserisce in una sala già affrescata, dai cui muri affiorano Parole, anche il tavolo è trattato come un oggetto “parlante”: all’interno del mobile, nella fascia superiore corre un estratto dalla Lettera ai Romani che riassume le regole della vita comunitaria.

Quiete Mura _Stilò Architetti

Quiete Mura

Le cappelle si trovano a costituire potenzialmente un portale di accesso ai viali centrali che tagliano l’antico campo santo. Stilò Architetti propone un disegno complessivo, in cui trovano posto due soluzioni diverse, basate entrambe su geometrie pure e un uso ridotto di materiali.

Da un lato una cappella più tradizionale, in cui si privilegia la dimensione privata attraverso un sistema di schermi protettivi: rilettura della tradizionale cappella di famiglia nella versione della massima austerità, con una scelta di purezza materica sviluppata attraverso l’uso del marmo bianco sulle pareti, e l’accostamento al granito nero assoluto solo nella pavimentazione, dove una croce marmorea spicca su fondo nero liquido.

Dirimpetto, con simile impatto volumetrico si realizza, monolitica, una cappella dai caratteri profondamente diversi: senza pareti, ma come una vera e propria porzione del paesaggio, accessibile ad una comunità più estesa oltre che alla famiglia propriamente detta.

Il disegno è carico di significati simbolici, a cominciare dall’uso della luce che penetra e avvolge la costruzione come un vero e proprio segno di speranza e consolazione. Il simbolo della croce è ricavato dall’incontro tra le pareti dei loculi, come a simboleggiare la partecipazione dei sepolti al mistero della resurrezione cristiana e continuamente affacciati sul mondo.

Nel pavimento, anche qui in granito nero assoluto, si apre un’incisione quadrata di dimensione 80x 80cm che ospita un cespuglio di bosso, bagnato dalla pioggia e irradiato dal sole attraverso un identico taglio nella copertura. Il bosso, topiato in modo scultoreo si spinge timidamente verso l’alto, alludendo alla tensione tra terra e cielo.

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